Storia dell'Ex Monastero degli Olivetani

Scritto il 27/09/2024
da InfopointMonteronidiLecce




L'Ex Monastero degli Olivetani a Lecce è uno degli edifici storici più importanti e affascinanti della città, non solo per la sua architettura ma anche per la sua storia ricca e articolata. Originariamente, questo complesso fu un monastero costruito per l'Ordine dei monaci Benedettini Olivetani e rappresenta un importante esempio del patrimonio artistico e culturale della Puglia.

Storia dell’Ex Monastero degli Olivetani

La costruzione del monastero risale al XVI secolo, intorno al 1542, quando l'Ordine degli Olivetani decise di stabilirsi a Lecce. I monaci Olivetani erano una congregazione benedettina fondata nel 1313 sul Monte Oliveto Maggiore, vicino a Siena. La scelta di costruire un monastero a Lecce rispondeva a un periodo di espansione dell'ordine e di fervore religioso che caratterizzava la regione salentina durante il Rinascimento.

L'edificio è stato realizzato in stile Rinascimentale, con influenze del Barocco leccese, un movimento artistico che caratterizza molti edifici storici della città. Una delle caratteristiche più significative del complesso è la presenza della Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, che fa parte del monastero. Questa chiesa, tuttavia, ha una storia più antica che risale al 1180, quando fu fondata dal re normanno Tancredi d'Altavilla. L'integrazione tra la struttura medievale della chiesa e le successive aggiunte in stile barocco crea un contrasto architettonico di grande bellezza.

Nel corso dei secoli, il monastero degli Olivetani conobbe un periodo di grande prosperità, diventando un importante centro di cultura, spiritualità e attività economiche per la zona. Con l'abolizione degli ordini religiosi nel XIX secolo, in seguito alle leggi napoleoniche e poi alla soppressione degli ordini monastici da parte del Regno d’Italia, i monaci furono costretti ad abbandonare il complesso, e il monastero entrò in uno stato di declino.

L'Uso Contemporaneo dell'Ex Monastero

Nel corso del XX secolo, l’Ex Monastero degli Olivetani ha subito diversi interventi di restauro e riqualificazione, che hanno permesso di recuperare la struttura e restituirle l’antico splendore. Attualmente, l'edificio è di proprietà dell'Università del Salento ed è stato trasformato in uno dei poli più importanti per la vita universitaria, culturale e sociale della città.

La struttura ospita oggi alcune facoltà dell’Università del Salento, in particolare quella di Beni Culturali, e viene utilizzata come sede di conferenze, mostre ed eventi culturali, oltre che come luogo di studio e ricerca. La scelta di destinare il complesso a un uso accademico è stata fondamentale per la sua preservazione e per garantire che il patrimonio storico fosse messo a disposizione delle generazioni future.

La chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, che fa parte del complesso, è oggi un importante sito turistico e religioso. Restaurata e mantenuta, continua a essere uno dei più importanti esempi di arte romanica e barocca in Puglia.

Architettura e Dettagli Artistici

L’architettura del monastero rappresenta un esempio classico del Rinascimento meridionale, con l’utilizzo della tipica pietra leccese che conferisce all’edificio il caratteristico colore dorato. Gli elementi decorativi e architettonici del complesso mostrano influenze del Barocco leccese, visibili nei fregi, nelle colonne e nelle sculture che adornano la facciata e gli interni del monastero.

Il chiostro principale, un vero gioiello architettonico, presenta eleganti colonne e un giardino centrale, ed è uno degli elementi più apprezzati dai visitatori. L'intero complesso è arricchito da portali, finestre e decorazioni in pietra finemente scolpita, tipici dell'arte e dell'architettura salentina dell'epoca.

L'Ex Monastero degli Olivetani a Lecce è un perfetto esempio di come un edificio storico possa essere adattato e integrato nella vita contemporanea, mantenendo intatta la sua identità e il suo valore storico. Grazie alla sua conversione in sede universitaria e centro culturale, l'ex monastero continua a vivere e a essere un punto di riferimento per la città di Lecce, coniugando tradizione e innovazione e rappresentando un ponte tra passato e futuro.