Benvenuti a questo nuovo capitolo del nostro racconto, offerto dall'InfoPoint di Monteroni di Lecce e tratto dal libro "Antonio di Padova: Un Santo, una Città". Dopo aver scoperto la vita del Santo, esploriamo ora il legame speciale e secolare che lo unisce alla nostra comunità.
Il legame tra Sant'Antonio e Monteroni ha radici profonde, che risalgono al diciassettesimo secolo. La devozione popolare era così forte che, l'11 giugno 1669, il Santo fu scelto ufficialmente come Patrono del paese. Già decenni prima, la comunità aveva eretto a proprie spese un altare in suo onore, un segno tangibile di un culto già profondamente radicato.
Il simbolo più prezioso di questo legame è, senza dubbio, la magnifica statua argentea che ancora oggi possiamo ammirare nella Chiesa Matrice. Fu un dono del "Magnifico" Pietro Putignano, il cittadino più ricco e devoto di Monteroni, che nel 1778 la commissionò ai migliori orafi di Napoli. Il suo arrivo fu accolto da una festa solenne, e da quel giorno la statua divenne il cuore delle celebrazioni e il tesoro più caro della comunità.
Ma la storia di questa statua è legata a un evento drammatico e prodigioso. Esattamente un secolo dopo la sua donazione, in una notte tra il 1878 e il 1879, la statua fu rubata. La tradizione popolare racconta un vero e proprio miracolo: mentre i ladri fuggivano verso Lecce, la statua divenne improvvisamente così pesante da non poter essere più trasportata. I malfattori, sbigottiti, furono costretti ad abbandonarla, riuscendo a portare via soltanto il piccolo e prezioso Bambino Gesù che il Santo teneva in braccio.
La statua principale fu così salvata e riportata trionfalmente in chiesa, circondata da una devozione ancora più grande. Il Bambinello originale fu sostituito nel 1880 con una nuova opera. Ancora oggi, la statua argentea, con la sua storia straordinaria, è il simbolo di una fede che ha protetto Monteroni per secoli.
Vi invitiamo a visitare la Chiesa Matrice per ammirare da vicino questo capolavoro di arte e di fede. Nel prossimo capitolo, vi racconteremo come questa devozione prende vita ogni anno nella grande Festa Patronale. Grazie per l'ascolto.