Salvatore Saponaro: Il Muratore-Corridore che Ha Sfiorato l'Infinito
Salvatore Saponaro, noto a tutti come Totò, è una figura che ha saputo unire il lavoro di muratore, intriso di sacrifici e abilità artigiane, con la passione per il ciclismo, suo vero grande amore. Nato a Monteroni di Lecce il 16 dicembre 1933 da Antonio Saponaro e Consiglia Carriero, ha vissuto la sua infanzia nelle campagne familiari. Tuttavia, la vita del contadino non lo entusiasmava, spingendolo già in giovane età a cercare un futuro diverso.
A soli 16 anni, Totò inizia a lavorare come muratore accanto allo zio Pippi, con il suo primo cantiere a Magliano, un dettaglio che amava ricordare nei racconti della sua vita. Dopo un periodo di servizio militare nella Guardia di Finanza, nel 1957 torna alla sua professione accanto allo zio, ma questa volta con uno spirito diverso: Totò è cresciuto, pronto a prendere in mano il proprio destino.
Nel 1961 si sposa con Emilia Magli e insieme costruiscono una famiglia: nascono Antonella nel 1962 e Claudia nel 1966. La famiglia si trasferisce a Monteroni in Viale Trieste, dove Totò, forte dell’esperienza accumulata, decide di mettersi in proprio tra il 1964 e il 1965. Le sue abilità di maestro muratore si affinano: non solo sapeva costruire case complete, ma padroneggiava anche tecniche particolari come le volte a stella e a botte, tipiche dell'architettura salentina.
Ma oltre alle mura che erigeva con precisione e dedizione, il cuore di Totò batteva per la bicicletta. La sua passione per il ciclismo sportivo lo ha accompagnato per tutta la vita. Già nel 1959, insieme al fratello Vittorio e ad alcuni amici, fonda l'Associazione Sportiva Saponaro – Monteroni, un gruppo che avrebbe contribuito a diffondere il ciclismo nella comunità. Totò partecipava a numerose gare, accumulando successi, premi, coppe e riconoscimenti che gli hanno guadagnato la fama di corridore più che di muratore.
Nel corso degli anni, questa passione diventa parte integrante della sua vita, tanto che i suoi nipoti, di nascosto, hanno creato un album che raccoglie fotografie e articoli di giornali che celebrano le sue imprese. Un dono prezioso che ha restituito a Totò l’immagine di un campione amato e rispettato, non solo dalla famiglia ma da tutta la comunità.
Purtroppo, nel 2000, un incidente automobilistico sulla strada per Porto Cesareo, nei pressi del "Velodromo degli Ulivi", pone fine alla sua carriera ciclistica e lavorativa. Tuttavia, nonostante questo evento drammatico, l’anima indomita di Salvatore Saponaro ha continuato a brillare fino al 2018, quando, in una primavera che profumava di nuova vita, si è spento, accompagnato dal ricordo delle sue imprese e dalla stima della sua gente.
Totò non era solo un maestro muratore o un corridore appassionato: era l’esempio vivente di chi sa affrontare la vita con forza, coraggio e determinazione, inseguendo i propri sogni senza mai rinunciare ai propri doveri. Un uomo che, con il sudore delle sue mani e il battito del suo cuore, ha saputo costruire tanto, in terra e su strada, spingendosi fino a sfiorare l'infinito.
Info e Foto:Dal libro di Carlo Miglietta, "Fare e Saper Fare.